
Ieri mattina, quando Matteo Renzi ha scritto su Facebook che il Fatto Quotidiano, “politicamente parlando”, gli aveva “fatto un regalo” pubblicando la sua telefonata col padre Tiziano, abbiamo tirato un sospiro di sollievo: finalmente la smetterà di chiamarci “Falso quotidiano”, finalmente sboccia la pace tra lui e noi, magari ci ringrazierà pure. Poi purtroppo, inoltrandoci nella lettura, abbiamo scoperto che il nostro prezioso regalo politico tanto gradito non era: anzi, era “gogna mediatica” (espressione che ci pare di aver sentito da qualcuno altro, ma forse è solo un’impressione) e “caccia all’uomo” di chi “costruisce scandali”, “pubblica prove false”, “si inventa di tutto”, roba da affidare agli “avvocati” per chiederci “un risarcimento danni copioso” e farsi “pagare i mutui della mia famiglia: perché noi come tutti gli italiani abbiamo i mutui, non le tangenti” (salvo quando gli appartamenti sono gratis perché li paga Marco Carrai, come del resto capita a tutti gli italiani). Bella gratitudine: uno ti fa un regalo e tu lo ripaghi così? Anche questa schizofrenia ci ricorda qualcuno: un certo B
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