Titolo della poesia: Vallone di Rovito Irruente gioventù che non freni i tuoi strafori, giacché credi tutto sia dolce e quieto, non conosci quanto sa di veleno l’imprudenza che viene retro. Pria che saggi l’onor del vero, sora morte spiega il velo, dei suoi doni: lacrime e dolore. I due gigli d’Italia nel vallone calabrese Impararon a lor spese ad assaggiar Il nettare nefasto quanto sa di sale, Il.morso del destino che si piega Ai giochi perigliosi. Le parche che tesson filano e tagliano ne stroncaron due, i giovinetti, che credevan d’essere immuni.
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