Uso di integratori alimentari da parte di pazienti oncologici: rischio di tossicità





E’ tristemente noto che i pazienti oncologici insieme alle terapie cui devono sottoporsi, a cominciare dalla chemioterapia cui si aggiungono i trattamenti previsti dai protocolli antitumorali, sovente, nel tentativo di mitigare gli effetti collaterali delle cure o con la speranza di dare impulso alle stesse confidando su un supposto beneficio personale, sono soliti associare alle cure terapie con integratori alimentari. Tutto ciò spesso viene condotto in maniera del tutto autonoma da parte del paziente, molto spesso a totale insaputa del proprio medico curante. La domanda che ci si fa è la seguente. (adsbygoogle = window.adsbygoogle || []).push({}); E’ corretto decidere di assumere sostanze, sia pure naturali senza il consenso del medico, partendo dal (adsbygoogle = window.adsbygoogle || []).push({}); presupposto che gli integratori alimentari non essendo farmaci di sintesi, mal che vada, sono innocui? Possiamo affermare con certezza che l’assunzione di integratori faccia bene, se assunti contemporaneamente ai trattamenti chemioterapici, oppure è una pratica del tutto inutile se non addirittura dannosa? La domanda se la sono posta ricercatori del servizio di vigilanza del Cro di Aviano che hanno attenzionato 250 pazienti oncologici constatando come almeno 90 di loro ricorrevano ad integratori alimentari e oltre la metà degli stessi pazienti non comunicava neanche al proprio medico curante la propria condotta terapeutica.

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Pubblicato il: 28 Aprile 2019

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