Un fossile misterioso e bellissimo





Nobuaki Mizumoto è un ricercatore presso l’Arizona University (Stati Uniti), si occupa di biofisica e di ecologia evolutiva, e da qualche anno cerca di risolvere il mistero di un fossile risalente a 50 milioni di anni fa. Il fossile è formato da 259 pesciolini che sembrano nuotare in gruppo verso la stessa direzione, ma ricostruire i loro ultimi istanti si sta rivelando un’impresa piuttosto ardua, per quanto affascinante.Mizumoto scoprì per caso il fossile nel 2016, mentre stava visitando il museo di storia naturale di Katsuyama, la sua città di origine in Giappone. Tra i vari fossili di dinosauri, notò in una posizione defilata un reperto molto ben conservato con un banco di pesciolini, conservati nel minimo dettaglio: occhi, pinne e il resto. Apparivano quasi tutti orientati dalla stessa parte, come se fossero stati fotografati 50 milioni di anni fa, prima di finire per sempre fossilizzati.Rifacendosi ai suoi studi sul comportamento collettivo di grandi gruppi di insetti, come le termiti, Mizumoto si chiese se il fossile mostrasse effettivamente un’attività collettiva. Per un pesce, nuotare in un banco insieme a centinaia di altri suoi simili non è un’impresa semplice: deve coordinare i propri movimenti con gli altri, cogliere i repentini cambi di direzione ed evitare di andare a sbattere contro i suoi compagni di viaggio.È molto raro che il comportamento degli animali sia mostrato da un fossile. Il processo di fossilizzazione avviene dopo la morte, e le condizioni ambientali (una corrente d’acqua o una frana, per esempio) possono modificare la posizione della carcassa dell’animale, facendogli assumere posizioni molto diverse da quella che aveva poco prima di morire.Quando un essere vivente muore, inizia il processo di decomposizione dei tessuti che lo costituiscono

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Pubblicato il: 7 Giugno 2019

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