Un fascio di luce per guarirci: nuovi farmaci che agiscono solo dove servono





Che la medicina, insieme al progresso tecnologico e scientifico, stia diventando qualcosa che somiglia sempre di più alla fantascienza è risaputo, come risaputo è il fatto che fruitori di queste conquiste in ambito terapeutico saremo noi e le prossime generazioni in un mondo sempre più affrancato dalla sofferenza fisica e psichica, in un mondo in cui la gestione della cura e del dolore non verrà risolto con un mix di farmaci in grado di agire su una pluralità di organi per poi raggiungere il bersaglio da curare, con tutti gli inconvenienti del caso, ma in grado di agire solo dove serve e quando serve. Un esempio per tutti, può partire anche da un semplice mal di denti. Prendendo una pillola, come si fa oggi, il farmaco migra per tutto il corpo prima di raggiungere l’obiettivo da curare. Domani la stessa pillola si attiverebbe solo sull’organo malato e si dissolverebbe finito il compito che si era prefisso, come se non fosse mai esistito.(adsbygoogle = window.adsbygoogle || []).push({}); Insomma(adsbygoogle = window.adsbygoogle || []).push({}); una vera e propria rivoluzione questa, se pensiamo che molte volte per la cura di una malattia o di un semplice dolore sporadico, siamo costretti ad assumere farmaci che è vero che guariscono dalla patologia o risolvono la situazione dolorosa, ma per il solo fatto di migrare nell’organismo, interferiscono con altri organi causando quelli che si definiscono effetti collaterali, ovvero, reazioni avverse in organi che non sono interessati dalla malattia o dal dolore che vogliamo debellare. Lo dimostra il fatto che un sempliceanalgesico è capace di causare danni all’apparato digerente, solo per il fatto che il suo assorbimento comincia nella mucosa dello stomaco, fatto questo che ci costringe a prendere un altro farmaco che protegga lo stomaco

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Pubblicato il: 16 Gennaio 2019

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