Tendi a rimandare tutto? È perché hai del genio





Procrastinatori: da sempre vilipesi dal proprio super io e dagli altri. Accumulano scartoffie e incombenze, non pianificano né organizzano. Sono quelli che le scienze comportamentali considerano “incapaci di immedesimarsi con il sé futuro” e che secondo il blogger e re dei procrastinatori Tim Urban sono vittime di “Instant gratification monkey” (la scimmia della gratificazione immediata). Insomma in genere c’è poco da gioire se si sente di appartenere alla categoria.Ma ci sono buone notizie: secondo Adam Grant, professore di management e psicologia della Wharton School nella University of Pennsylvania nonché contributor del New York Times, procrastinare vuol dire aprire la strada a pensieri più brillanti, idee meno ovvie e risultati migliori.Proprio sulle colonne domenicali del giornale Grant, che si definisce un “precrastinatore” – ovvero uno di quei fastidiosi individui ossessionati dal bisogno di fare tutto subito, anzi possibilmente prima – spiega di essersi forzato a cambiare atteggiamento dopo l’esperimento di una sua ex studentessa, Iihae Shin, diventata a sua volta insegnante e ricercatrice di performance e motivazione nel lavoro. Shin ha chiesto di elaborare nuove idee di business ai partecipanti all’esperimento, divisi in due gruppi: il primo è partito subito con il lavoro, al secondo è stato chiesto di farlo dopo 5 minuti passati a giocare a un solitario sul computer. Il secondo gruppo si è rivelato mediamente più creativo.Questo perché, secondo Grant, spingere in un angolo della mente qualcosa di importante mentre ci si distrae con una piccola gratificazione momentanea porta, una volta tornati sul pezzo, a un pensiero più completo e articolato.

Per leggere il resto dell’articolo devi collegarti direttamente sul sito della fonte:








Continua

Pubblicato il: 19 Gennaio 2016

Potrebbero interessarti anche»