Sindromi mielodisplastiche e leucemia mieloide acuta: dai farmaci epigenetici ai possibili futuri scenari di trattamento. Esperti a confronto a Milano





Si aprono nuove frontiere nella lotta contro le neoplasie mieloidi. I risultati raggiunti negli ultimi 10 anni con i farmaci ipometilanti nel trattamento di queste patologie, per le quali i pazienti avevano poche o nessuna possibilità di cura, hanno posto le basi per lo studio di nuove molecole dal meccanismo mirato a colpire la causa della malattia. Delle possibili future prospettive nel trattamento di tumori del sangue come le sindromi mielodisplastiche (SMD) e la leucemia mielodie acuta (LMA) si è discusso, il 29 maggio scorso, a Milano nel convegno “Dall’epigenetica ai nuovi scenari di cura: 10 anni di progressi nelle neoplasie mieloidi” che ha riunito i più importanti specialisti ematologi italiani. L’incontro, realizzato con il patrocinio di AIL – Associazione Italiana contro le Leucemie, linfomi e mieloma Onlus, FISM onlus – Fondazione Italiana Sindromi Mielodisplastiche, AIPaSiM – Associazione Italiana Pazienti Sindrome Mielodisplastica, SIES – Società Italiana di Ematologia Sperimentale e SIE – Società Italiana di Ematologia e con il supporto non condizionante di Celgene, ha avuto l’obiettivo di favorire un dibattito sui risultati ottenuti in 10 anni di utilizzo di farmaci epigenetici e sulle possibilità di trattamento legate alle terapie attualmente in sviluppo nelle sindromi mielodisplastiche e nella leucemia mieloide acuta. Da un punto di vista clinico queste due patologie sono affini. Le sindromi mielodisplastiche possono infatti evolvere in leucemia mieloide acuta e quasi il 20%1 dei casi di LMA è preceduto da una sindrome mielodisplastica.

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Pubblicato il: 20 Giugno 2018

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