
La necropoli punica L’odierna via Necropoli di Sant’Antioco delimita un settore dell’area cimiteriale punica che, dalla fine del VI secolo a.C. ha costellato di tombe a camera monumentali scavate nel tufo le pendici del colle di Is Pirixeddus, oggi dominato dal fortino di età sardo-piemontese. Le tombe puniche sono del tipo a camera sotterranea, cui si accede attraverso un corridoio a gradini: l’interno del sepolcro, con un semplice ambiente a due vani divisi da un tramezzo centrale risparmiato nel tufo, ospitava i defunti della comunità punica di Sulci, i quali venivano inumati all’interno di feretri di legno o in sarcofagi di pietra. I defunti erano accompagnati nella tomba da una serie di oggetti, relativi sia al rito di celebrazione del funerale, sia alla sopravvivenza nell’aldilà; appartengono al primo gruppo le brocche usate per l’aspersione di unguenti e aromi e per le libagioni funerarie, al secondo le anfore, le coppe e i piatti. Spesso i defunti, al momento della tumulazione, indossavano monili ed ornamenti di tipo personale, come le splendide collane con vaghi in pasta vitrea ed oro alternati ad amuleti e scarabei in pietre dure, anelli, orecchini e fermatrecce in oro
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