Sembrava un discorso chiuso, finito, una di quelle storie destinate a finire nel libro delle innovazioni fallite. E invece è bastato questo annuncio diramato dalla Nasa per far rinascere d’un tratto l’interesse verso una tecnologia che solo qualche anno fa veniva considerata quanto di più sofisticato mai partorito dal genere umano.Gli aerei supersonici potrebbero tornare a spiccare il volo, non solo in campo militare ma anche civile: a distanza di 13 anni dall’ultima tratta effettuata dal Concorde si torna a parlare di aerei di linea capace di abbattere la barriera del suono.Sarà meno rumorosoLa timeline è fissata al 2020: per quella data – fa sapere l’agenzia governativa statunitense – è previsto il primo volo dimostrativo di una nuova generazione di aerei supersonici (X-planes). A realizzarlo un team guidato da Lockheed Martin Aeronautics Company all’interno di un progetto – denominato Quiet Supersonic Technology (QueSST) – che ha già ricevuto un finanziamento di 20 milioni di dollari.Il nome del programma (letteralmente “tecnologia supersonica silenziosa”) non è casuale: l’obiettivo della Nasa è infatti quello di arrivare a un velivolo capace di ridurre l’intensità del cosiddetto boato sonico, il rumore generato dalle onde d’urto create da un aereo che supera la velocità del suono (circa 1.200 Km/h).Un F/A-18C vola a velocità transoniche (Mach 0,8-1,2). La nuvola di condensa è generata dagli effetti dell’aumento della pressione – Credits: WikipediaNel mirino anche emissioni e costi di manutenzioneOltre a migliorare gli standard di rumorosità, il nuovo velivolo supersonico realizzato dalla Nasa dovrà dimostrare di essere più evoluto dei suoi predecessori in termini emissioni e costi.
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