Oggi è la giornata mondiale del backup





 Possiamo pensare al backup come ad un paracadute digitale: lo leghiamo ai nostri dati, e in caso di problemi possiamo aprirlo e recuperare tutto quello che è andato perso o danneggiato. La perdita dei dati è uno di quegli eventi che solitamente ci lascia inermi e demoralizzati con il pensiero “e adesso come faccio che ho perso tutte le foto di 10 anni di vacanze?”Purtroppo non esiste macchina del tempo che possa tornare a qualche minuto prima del danno per evitarlo, e l’unica vera mossa per problemi di ogni tipo, dalla rottura dei componenti al furto per arrivare ai più noti ransomware, virus che criptano i dati per chiedere un riscatto, è la prevenzione. Il backup dei propri dati è una azione da fare con più regolarità di quella impiegata per fare il pieno alla macchina, e non è un caso che sia stata istituita anche una giornata per ricordarlo, il “backup day”, che scatta proprio oggi 31 marzo. Il rischio di perdere dati è dietro l’angoloSiamo circondati da dati digitali, memorizzati su supporti per lo più magnetici che mantengono le informazioni anche quando togliamo corrente. Tuttavia, come l’inchiostro sulla carta, i dati sono soggetti a deperimento o a danni: sulla carta il problema è immediatamente visibile (avete mai trovato uno scontrino di 10 anni fa in tasca vedendolo molto molto pallido?) mentre sui supporti digitali no. Supporti di archiviazione come i CD e i DVD non sono eterni, e le stesse chiavette possono anche giocare brutti scherzi: c’è chi ha tenuto le foto su un supporto per anni, salvo poi scoprire che il disco risultava illeggibile quando si è trattato di recuperare il tutto per rivivere dei ricordi o rivedere un video.I dati sono molto facili da perdere, e anche la perdita di grandissime quantità di dati potrebbe essere un evento immediato.

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Pubblicato il: 2 Aprile 2016

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