Nutro fiducia di Marco Travaglio





Luigi Facta nasce a Pinerolo (Torino) nel 1861 e fa l’avvocato, poi diventa consigliere comunale e poi sindaco della sua città. Nel 1892 è eletto deputato e rimane alla Camera per 30 anni sui banchi dei liberali fedeli a Giolitti, di cui è uno degli “ascari” più obbedienti. “Sono un giolittiano dalla personalità sbiadita”, dice di sé con orgoglio, ben sapendo che in politica, almeno in Italia, le nullità hanno un radioso futuro. Come scriverà Giovanni Ansaldo, biografo di Giolitti, “spesso la mediocrità è una voragine per la quale anche gli spiriti eletti provano una cupa attrazione”. Infatti nei primi anni del 900 lo statista di Pinerolo, mai sfiorato da un’idea che non fosse di Giolitti, diventa sottosegretario alla Giustizia e all’Interno, poi ministro delle Finanze.Nel 1914, quando scoppia la guerra mondiale, è neutralista, poi passa agli interventisti. Nel 1919 va alla Giustizia, poi torna alle Finanze e finalmente, il 26 febbraio 1922, Vittorio Emanuele III lo nomina presidente del Consiglio.

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Pubblicato il: 13 Ottobre 2017

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