Minibot: cosa sono, chi li vuole (e chi no)





Soluzione al problema del debito o strumento finanziario illegale? E’ la domanda che da giorni gira attorno ai minibot, i titoli di Stato di piccolo taglio privi di scadenza e con un prezzo deciso dal mercato presentati dalla Lega come soluzione per sanare i debiti dello Stato verso aziende e privati.Cosa sono i minibotI minibot sono dei buoni ordinari del Tesoro di piccolo taglio equivalenti a 5, 10, 20, 50 e 100 euro e verrebbero stampati fisicamente e sarebbero del tutto simili a delle banconote. Privi di tasso di interesse e senza scadenza, verrebbero utilizzati per qualsiasi bene o servizio legato allo Stato, dalle tasse alle partecipate alla benzina ai biglietti dei treni.A cosa servono i minibotCome i normali Bot servono a pagare i debiti che la pubblica amministrazione ha contratto con gli imprenditori che avevano deciso di investire nei titoli di Stato.L’introduzione dei minibot come strumento per saldare i debiti della PA fa parte del contratto di governo ed è uno dei cavalli di battaglia (più discussi) della Lega.Il motivo è presto detto: questi buoni ordinari del tesoro, a differenza dei bot regolari, non sono immateriali, ma assomigliano piuttosto a una vera moneta cartacea. Quello che confonde gli analisti è che non si capisce se si tratti di uno strumento che consente un debito sul debito oppure qualcosa che in realtà sia il primo passo di una nuova moneta alternativa all’Euro.Secondo il Presidente della Bce Mario Draghi “O sono moneta, e quindi sono illegali, o sono debito, e quindi aumentano il debito pubblico. Nient’altro”.Cosa è successo in ParlamentoE’ da tempo che il tema dei minibot (che potrebbero avere tagli anche da 5,10,20 o 50 euro) è allo studio nella politica economica gialloverde e lo scorso 28 maggio la Camera ha approvato una mozione sull’accelerazione del pagamento dei debiti commerciali della pubblica amministrazione.In questo senso Montecitorio ha impegnato il governo a pagare le aziende fornitrici anche attraverso “La cartolarizzazione dei crediti fiscali, anche attraverso strumenti quali titoli di Stato di piccolo taglio”.Ed ecco perché si è tornati a parlare di minibot. Secondo i sostenitori di questo strumento di pagamento grazie ai minibot si può procedere a una cartolarizzazione del credito che rimetta in modo l’economia.Perché a molti non piaccionoColoro che, invece, non ritengono i titoli di Stato di piccolo taglio utili a questo scopo pensano che pagare un debito creando un altro debito non abbia senso e sia del tutto controproducente.E se quindi la vera ragion d’essere dei minibot non è quella di saldare i debiti delle PA, cosa si nasconde dietro a questo progetto?Molti analisti vedono all’orizzonte l’ipotesi di avviare la cosiddetta Italiexit, ovvero l’uscita dell’Italia della zona Euro.I minibot, infatti, sono passività dello Stato senza scadenza e senza tasso d’interesse e questa è una delle condizioni che ogni moneta deve avere, la seconda è la sua friubilità.Un cittadino che paga in minibot dovrebbe avere la certezza che quel titolo di Stato venga accettato come strumento di pagamento e per essere accettato colui che lo accetta dovrà sapere di poterlo a sua volta utilizzare per i suoi pagamenti.Se questo circuito fosse avviato (magari con la spinta di una legge che obblighi le imprese e gli esercizi commerciali a utlizzare minibot) si andrebbe a mettere, di fatto, in circolazione una moneta alternativa all’euro.Cosa ha detto SalviniQuest’ultimo aspetto è stato smentito categoricamente dal vice premier Salvini che ha tagliato corto dicendo: “Le monete alternative le usiamo al Monopoli.

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Pubblicato il: 11 Giugno 2019

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