Ma la vergogna non si archivia di Marco Travaglio





Abbiamo spesso criticato la Procura di Roma per le sue timidezze sullo scandalo Consip, che finora hanno dato l’impressione di indagare più sulle fughe di notizie ai giornali (e, fra questi, solo al Fatto) che su quelle ben più gravi agli indagati e soprattutto sulla notizia: l’ipotesi di traffico d’influenze illecite di Tiziano Renzi e del fido Carlo Russo per raccomandare alla Consip Alfredo Romeo sull’appalto più grande d’Europa.Oggi però diamo volentieri atto ai pm capitolini di aver chiuso presto e bene l’indagine aperta sei mesi fa su Henry John Woodcock e Federica Sciarelli. Il pm anticamorra era sospettato di aver istigato il capitano del Noe Gianpaolo Scafarto a inventarsi uno spionaggio dei Servizi (falso in atto pubblico) e di aver passato – tramite la Sciarelli – carte segrete di Consip a Marco Lillo (rivelazione di segreto).Noi avevamo subito detto che la nostra fonte non era Woodcock (mai avuto uno straccio di notizia da lui). Né la Sciarelli. Né Scafarto. Ovviamente non bastava la nostra parola per convincere i pm che stavano prendendo un granchio, anche perché il segreto professionale impediva a Lillo di rivelare la sua vera fonte.

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Pubblicato il: 3 Ottobre 2017

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