l’hamburger impossibile: sembra carne, è fatto di piante





Non sono uno chef stellato, né un critico snob prestato a un reality di cucina, ma i titoli per giudicare li ho guadagnati sul campo. O meglio a tavola, in 40 viaggi di lavoro negli Stati Uniti, durante i quali ho mangiato con soddisfazione almeno 150 hamburger: tappati nel panino con accostamenti banalissimi o accompagnati da ingredienti per gourmet, conditi appena o sgocciolanti d’unto all’inverosimile; stavolta, in questo fast food nel centro di Los Angeles, sto per addentare l’impossibile. Di nome e di fatto, giacché l’«Impossible burger», servito in un’unica cottura, ha aspetto e profumo di una polpetta tradizionale, ma è composto al 100 per cento da piante.Bontà verdeFinanziato con quasi mezzo miliardo di dollari da Bill Gates e un’altra fitta schiera di paperoni, appena finito sulla copertina della rivista New Scientist e raccontato da decine di articoli su Time, The Economist, The New York Times e i principali giornali del globo, coltiva la medesima ossessione dei vegetariani: convincere i carnivori che un’alternativa altrettanto saporita, ma rispettosa dell’ambiente e della vita dei bovini, non arriverà chissà quando. È già qui, sfrigolante e a portata d’assaggio.Una truffa per i sensi?Per capire se è davvero una totale truffa per i sensi (in senso positivo), non rimane che morderlo.

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Pubblicato il: 16 Luglio 2018

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