Legnini & legnate – di Marco Travaglio





 In poche ore il regimetto renzista ha fatto capire ai duri di orecchio che cosa ci aspetta di qui al referendum costituzionale di ottobre. La ministra renziana delle Riforme Maria Elena Boschi ha equiparato ai fascionazi di Casa Pound chi si schiera per il No alla sua schiforma, ivi compresi i partigiani dell’Anpi che fino a 72 anni fa combattevano sulle montagne per la nostra libertà, e purtroppo anche per la sua di sparare fesserie. L’Ad renziano della Rai Antonio Campo Dall’Orto, intervistato dal collega renziano Giovanni Minoli al Festival di Dogliani promosso dall’editore renziano Carlo De Benedetti, ha annunciato che su Ballarò – bestia nera dei renziani perchè dà voce anche ai non renziani – “stiamo ancora decidendo, abbiamo in mente dei nomi”, dunque non quello del conduttore Massimo Giannini che anche quest’anno ha ottenuto i migliori ascolti fra tutti i talk politici della tv italiana, ma ha il grave torto di aver definito “incestuosi” i rapporti tra la famiglia Boschi e Banca Etruria. Il ministro della Giustizia di Renzi, Andrea Orlando, continua a minacciare azioni disciplinari contro il consigliere del Csm Piergiorgio Morosini per un’intervista mai rilasciata al Foglio e per un titolo che riporta una frase neppure riportata nei virgolettati della non-intervista al Foglio (“Renzi va fermato”). Il vicepresidente renziano del Csm Giovanni Legnini, che prima di atterrare a Palazzo dei Marescialli era stato senatore Ds e Pd e infine sottosegretario alla Presidenza del Consiglio del governo Letta e all’Economia del governo Renzi, ha dichiarato su Sky a Maria Latella che i magistrati possono “esprimere un’opinione su referendum o riforme, ma c’è un divieto a partecipare alle campagne politiche”

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Pubblicato il: 11 Maggio 2016

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