L’educazione del futuro richiederà di allargare le conoscenze





Ho sempre pensato che l’etica, la giustizia, la compassione, tutti i valori “positivi” che contraddistinguono l’umanità, abbiano un senso solo se ogni essere umano si propone di realizzarli non su grande scala, casomai facendosi partecipe di un grande progetto collettivo (che sicuramente fallirà vista l’aurea legge delle conseguenze non intenzionali delle nostre azioni), ma nel concreto della vita quotidiana, nell’attenzione che rivolgiamo all’altro e nel tempo che siamo disposti a dedicargli, soprattutto in quell’empatia che già Adam Smith individuava come il fondamento ultimo dell’umana civiltà. Hannah Arendt, che sulla sua pelle aveva vissuto la furia distruttrice del totalitarismo, di cui poi divenne la maggiore teorica, scrisse una volta al suo amico Hermann Broch: “nella mia vita non ho mai amato nessun popolo o collettività, né il popolo tedesco, né quello francese, né quello americano, né la classe operaia, né nulla di questo genere. In effetti io amo solo i miei amici, e la sola specie d’amore che conosco e in cui credo è l’amore per le persone”.Mi fa molto piacere incontrare questi semplici concetti, di buon senso e umanità, in un libro di cui è autore Giovanni Lo Storto (EroStudente.

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Pubblicato il: 21 Giugno 2017

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