Quello della spada nella roccia è un mito che deriva dalla Materia di Bretannia, più nota come Ciclo arturiano, ovvero l’insieme delle leggende legate a re Artù e i Cavalieri della Tavola Rotonda. Una vasta ed eterogenea produzione letteraria ha impresso nell’immaginario collettivo alcuni temi protagonisti di queste vicende, tra cui la mitica spada conficcata in una roccia che solo il predestinato re di Gran Bretagna può estrarre. Ebbene, la leggenda affonda le radici in terra anglosassone, eppure in quelle zone nessuno può vantare di possedere veramente una lama conficcata in una roccia, onore che invece l’Italia detiene: nella campagna toscana, per la precisione a Chiusdino (Siena) un eremo che fa da scrigno ad una spada penetrata in un macigno roccioso. La ‘spada nella roccia’ è tutta italiana quindi, ed è visibile presso la Rotonda di Montesiepi, cappella dalla pianta circolare costruita a pochi passi dall’Abbazia di San Galgano – splendido esempio di architettura cistercense oggi completamente scoperchiata ma ancora di indubbia bellezza. Il complesso, fu fatto erigere a memoria di Galgano Guidotti, cavaliere divenuto Santo che qui si ritirò in eremitaggio, rinunciando alla vita mondana e soprattutto alla guerra.
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