La sentenza-papello di Marco Travaglio





Se Totò Riina avesse saputo che era così semplice cancellare l’ergastolo, nel 1992 si sarebbe risparmiato le stragi, le trattative con lo Stato, forse anche l’arresto e sarebbe morto nel suo letto. Non aveva previsto, uomo di poca fede, che un giorno sarebbero arrivate la Corte europea dei diritti dell’uomo e poi in appello la Grande Chambre a trasformare l’Italia nell’Eldorado di mafiosi e terroristi, spazzando via la loro bestia nera: l’articolo 4-bis dell’ordinamento penitenziario che esclude dai benefici carcerari (permessi, semilibertà, liberazione condizionale, liberazione anticipata, lavoro esterno) i condannati a vita per i delitti più gravi. Un verdetto sciagurato che trasformerà l’ergastolo in una burletta, farà sparire i collaboratori di giustizia e rimetterà in sella i boss irriducibili grazie all’aspettativa di uscire un giorno di galera.

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Pubblicato il: 9 Ottobre 2019

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