La decisione razzista di un robot, giudice presso un concorso di bellezza





Roma – Doveva essere del tutto obiettivo e basarsi su delle semplici analisi facciali di simmetria e perfezione della pelle. Ma il primo concorso di bellezza, nel quale a giudicare erano dei robots, ha dimostrato che non dovremmo affidarci a delle macchine in futuro per decidere cosa sia bello o meno. Infatti, il problema con i risultati è stato evidente, l’algoritmo studiato per scegliere le immagini, sembrava preferire solo le persone con la pelle chiara. Delle 44 vincitrici, soltanto alcune erano asiatiche e una sola aveva la pelle scura. Dopo l’annuncio del concorso da parte di Beauty.

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Pubblicato il: 9 Settembre 2016

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