La bolgia dei ladri nella divina commedia: riassunto e spiegazione





I ladri nella bolgia assieme ai serpenti dipinti da William Blake Nella costruzione di questa parte della commedia più ci avviciniamo al fondo dell inferno più i peccati sono gravi più là parte orrorosa deve essere aumentata. Non si può raccontare scene orrorose uno dopo l’altra, non si può neanche usare lo stesso orrore ma bisogna ampliarlo sempre di più. Mentre Dante sta ancora parlando per nascondere la sua stanchezza, i due poeti sono nel frattempo saliti sul ponte della bolgia successiva, la settima, e Dante sente una voce “a parole formar disconvenevole” (v. 66), cioè non adatta a formar parole, che, pur non capendo cosa dica, gli sembra molto arrabbiata: il poeta si sporge dal dosso dell’arco del ponte per guardare giù, ma per il buio non riesce a vedere niente, quindi propone a Virgilio di proseguire fino all’argine più interno (“l’altro cinghio”) e di scendere dal ponte sull’argine stesso, al che il poeta acconsente con una perifrasi retorica (in parafrasi: “Altro non ti rispondo se non con l’agire, perché a una domanda onesta si deve rispondere tacendo ed eseguendo l’opera richiesta”)

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Pubblicato il: 21 Agosto 2017

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