In alta quota dopo un ictus? Si, ma seguendo regole precise





Tempo di freddo e neve: A.L.I.Ce. Italia Onlus (Associazione per la Lotta all’Ictus Cerebrale) raccomanda alcune regole per godere a pieno di una vacanza in alta quota. Se fino a 1500-2000 metri, perlomeno in estate e con il bel tempo, non si incontrano grandi rischi, sopra i 2000 – e in particolare in inverno – ci si può imbattere in pericoli oggettivi: carenza di ossigeno, freddo, vento, valanghe. La riduzione della pressione atmosferica e, di conseguenza, della pressione dei gas presenti nell’aria che respiriamo, fa sì che salire in alta quota, soprattutto per soggetti con patologie acute o croniche, debba essere un’attività da svolgere sotto il controllo medico. A 2000 metri si ha una riduzione del 20% dell’ossigeno presente nell’aria, a 3000 ne manca già il 30%, a 4800 metri (l’altezza del Monte Bianco) ne manca circa la metà

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Pubblicato il: 5 Febbraio 2019

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