
Dopo giorni di attesa e indiscrezioni, alla fine è arrivata la conferma ufficiale. Presto, con l’approvazione del Decreto Dignità, torneranno in Italia i tanto contestati voucher, i buoni-lavoro che servono a remunerare le prestazioni occasionali, come la raccolta dei frutti nella stagione estiva o la vendemmia in ottobre. Previsti dal contratto La reintroduzione dei voucher è uno dei provvedimenti contenuti nel contratto di governo, firmato nei mesi scorsi dai vertici di Lega e 5 Stelle. Dopo aver temporeggiato un po’, il ministro del Lavoro e dello Sviluppo Economico, nonché leader dell’M5S Luigi Di Maio ha aperto la strada al ritorno dei voucher, ma soltanto in alcuni settori dove ce n’è bisogno, cioè nell’agricoltura e nelle strutture turistiche e del commercio con meno di 10 dipenenti, come gli alberghi e i ristoranti. Inoltre, i buoni-lavoro resteranno circoscritti a quelle categorie previste in origine dalla legge che li ha istituiti: i giovani studenti con meno di 25 anni, i pensionati e i disoccupati. 7 euro e mezzo all’oraVa ricordato che i voucher erano dei buoni cartacei (o telematici nella loro versione “smaterializzata”) che valevano ciascuno 10 euro ed erano in vendita nelle tabaccherie, negli uffici postali, in banca ma anche negli sportelli online dell’Inps
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