Il racket dei bambini rapiti negli ospedali cinesi





Frank Fang , Epoch Times | 26/01/2017 Da anni, in Cina i genitori vivono nell’angoscia che i propri figli possano essere rapiti e venduti nell’ambito del traffico illecito di bambini. Il problema, oltre a essere di notevole entità e diffuso, è anche difficile da risolvere, con decine di migliaia di bambini spariti ogni anno. Infermiera con un bambino tra le braccia presso il Centro Xiyuege a Pechino il 13 dicembre 2016. (Greg Baker/AFP/Getty Images) L’industria che sta crescendo intorno al traffico dei neonati, vede complici poliziotti, medici, infermieri e ospedali, e questo spiega perché il problema abbia raggiunto una proporzione così rilevante. Tutto ruota attorno al mercato nero dei falsi certificati di nascita: una volta che il bambino è stato rapito, un intermediario offre una tangente allo staff dell’ospedale affinché crei un nuovo certificato di nascita nel sistema computerizzato dell’ospedale, ‘riciclando’ di fatto il bambino attraverso il cambio d’identità, e permettendo così a nuovi genitori di rivendicarne la paternità. Questi falsi certificati di nascita, non sono contraffatti e sono ottenuti praticamente con la stessa prassi dei certificati regolari, eccetto per il fatto che sono ottenuti pagando elevate tangenti.

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Pubblicato il: 27 Gennaio 2017

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