Il potere (immenso) di Facebook





Facebook ha chiuso qualche giorno fa 23 pagine che incitavano all’odio e alla diffusione di notizie false. La sensazione, prima vaga e poi sempre più convincente, è però che il problema, alla fine, sia proprio Facebook in sé, e non (solo) la patologia delle fake news.La convinzione è che il dibattito pubblico sia fortemente influenzato da un soggetto totalmente autoreferente, tanto che il punto non è quello che Facebook fa, che già è molto, ma quello che ha il potere di fare, che è immenso (la parola non è esagerata, e lo si vedrà tra poco).Un sintomo diretto lo si vede da come è condotta questa campagna elettorale. I social sono il terreno dove lo scontro politico è più intenso, tanto che televisioni e giornali sembrano più il riverbero dei social che viceversa. È difficile stabilire il livello in cui uno influenza l’altro, ma la sensazione è proprio quella.C’è qualcosa di politicamente più espressivo, per esempio, di due foto accostate, dove nella prima si vede uno striscione su un balcone e nella seconda i vigili su una gru che lo tolgono? E proprio il fatto che le immagini siano più potenti delle parole aggiunge un altro tassello al cambiamento, confermato, per altro, dalla nuova versione di Repubblica, che gira intorno all’immagine preponderante della prima pagina.

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Pubblicato il: 15 Maggio 2019

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