Il nome della rosa: 5 cose da sapere sulla serie evento





Il nome della rosa diventa una serie tv. L’iconico best seller di Umberto Eco approda su Rai 1 da lunedì 4 marzo, con quattro puntate evento dal cast internazionale – da John Turturro a Rupert Everett – che porteranno i telespettatori nel solco di un’indagine mozzafiato ambientata nelle atmosfere cupe del Medioevo, in una misteriosa Abbazia benedettina che custodisce segreti e feroci delitti.Il nome della rosa, la trama della serie-evento di Rai 1Trent’anni dopo il film con Sean Connery, l’indagine che ha tenuto con il fiato sospeso intere generazioni di lettori nel mondo, diventa una serie tv internazionale co-prodotta da Rai Fiction, 11 Marzo Film e la Palomar di Carlo Degli Esposti con Tele München Group. Il nome della rosa si apre nel 1327 quando il frate Guglielmo da Baskerville – interpretato da John Turturro – raggiunge un’isolata abbazia benedettina sulle Alpi del nord Italia: lì dovrà rappresentare l’Ordine francescano, sostenuto da Ludovico di Baviera, futuro imperatore del Sacro Romano Impero e minacciato dal potere temporale del papa francese Giovanni XXII.Con lui c’è Adso, un giovane novizio benedettino, che ha scelto Guglielmo come guida per il suo cammino spirituale: poco dopo il loro arrivo, l’assassinio del monaco Adelmo dà il via a una serie intricata di omicidi che coinvolgono, uno alla volta, i monaci dell’abbazia. Scampata a questo eccidio è la giovane Anna – interpretata da Greta Scarano – figlia di Fra’ Dolcino e della sua compagna Margherita: la donna è animata da un forte sentimento di vendetta verso il terribile Gui, che l’ha privata degli affetti più cari, dal figlio al marito Guglielmo, su mandato dell’Abate Abbone.La biblioteca dei misteri Gugliemo indaga sull’identità e sul movente del misterioso assassino seriale per arrivare alla risoluzione del caso e quando sembra essere sul punto di risolvere l’enigma, gli eventi precipitano in particolare a causa di Bernardo Gui, che svela da subito la sua missione: distruggere l’Ordine francescano, con qualunque mezzo. Guglielmo porta avanti la sua straordinaria indagine, con l’intelligenza e l’ironia che lo contraddistinguono, fino alla scoperta della verità.Guglielmo intuisce che l’abbazia cela, nel labirinto della sua famosissima biblioteca, la chiave dei misteri. E proprio la biblioteca divento un quarto protagonista perché, come spiega il regista Giacomo Battiato: “È un luogo-simbolo dove è contenuta e catalogata tutta la conoscenza umana, dovecerte “informazioni” vengono nascoste, dove si aggirano ipazzi

Per leggere il resto dell’articolo devi collegarti direttamente sul sito della fonte:









Continua

Pubblicato il: 5 Marzo 2019

Potrebbero interessarti anche»