Il cielo sotto Berlino di Marco Travaglio





Domenica, a Sky, Giulio Tremonti trinciava giudizi definitivi su quella poveraccia di Angela Merkel che, diversamente da lui, non ne ha mai azzeccata una perché non ha mai preso esempio dal tremontismo, dal berlusconismo e dal leghismo: infatti è stata appena confermata cancelliera di Germania per la quarta volta consecutiva (dal 2005), cosa mai accaduta nella storia. Sempre detestata dalle classi politiche europee che da decenni non esprimono uno straccio di uomo di Stato, Angela IV detta Mutti (mamma) resta – per quanto ammaccata dopo 12 anni ininterrotti di governo – la più amata dai tedeschi, per la stessa ragione per cui all’estero tanti la odiano tanto: perché fa gli interessi del suo popolo. E col suo stile, la sua risolutezza, la sua duttilità, la sua biografia di donna dell’Est passata dal comunismo alla liberaldemocrazia, persino con i suoi errori, rappresenta tutto quello che ci manca dalla notte dei tempi: una classe dirigente seria, competente e capace.

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Pubblicato il: 26 Settembre 2017

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