
Vorrei esprimere solidarietà umana alla signora Luana Velliscig, l’addetta al casting lapidata di insulti e costretta alle dimissioni per avere richiesto un figurante «nano o con altra disabilità che trasmetta tenerezza». La frase era e resta infelice, anche se per assurdo la sua gretta brutalità suona a garanzia della buona fede di chi l’ha scritta. Una cinica manipolatrice di sentimenti avrebbe usato espressioni più edulcorate. Ma senza volere minimizzare una gaffe provocata probabilmente dalla stanchezza, ciò che ho trovato davvero sconvolgente è stata la reazione violenta della Rete
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