Almeno oggi, festa del papà, avremmo volentieri ignorato quello di Manuel Foffo, uno dei due sfaccendati che a Roma torturarono a morte Luca Varani. Purtroppo è il signor Foffo che non smette di reclamare la nostra attenzione. Lo ha fatto fin dal giorno successivo alla strage. Quando, anziché concedersi un minuto e magari un anno di silenzio in memoria della vittima, si presentò a «Porta a Porta». E non per chiedere scusa, ma per farci sapere che suo figlio era un ragazzo meraviglioso, solo «eccessivamente buono». Come quegli attori che nelle interviste dicono: «Il mio peggior difetto
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