Le classi dell’università sono tendenzialmente luoghi affollati, in cui si concentrano differenze culturali, di età, di credo religioso e politico e perché no semantiche. L’elemento di unificazione di tutte queste persone rimane, ovviamente, il fatto che siano studenti, e questo dovrebbe in qualche modo attenuare le diversità. Un po’ come ne “Il mondo è piccolo” di Disneyland. Ed in effetti ci riesce. Per giusto cinque minuti, essendo che, dopo la prima lezione, anche la più ingenua delle matricole capirà che in realtà non saranno le distinzioni culturali a separare gli studenti gli uni dagli altri, ma i tipi di studenti universitari cui essi somigliano.
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