Gabbanini – di Marco Travaglio





Dopo tanti cadaveri eccellenti, da Berlinguer a Ingrao alla Iotti, arruolati nella ragionevole certezza che non possano disertare, il fronte del Sì al Referenzum strappa finalmente la firma di un vivo famoso, accanto a quelle dei soliti giuristi di partito e di governo ignoti ai più: Franco Bassanini, consulente di Renzi per l’innovazione (ha appena 76 anni) dopo l’uscita da Cassa depositi e prestiti, già Psi, Indipendente di Sinistra col Pci, poi Pds, Ds e Pd, salvo una fuitina in un memorabile comitato di “saggi” di Alemanno. Non è certo la prima volta che l’insigne giurista firma qualcosa. L’11 dicembre 1989 il suo pregiato autografo apparve in calce a una lettera piuttosto servile a Bettino Craxi, che si chiudeva così: “A tua disposizione per ogni collaborazione che riterrai utile”. Il che – quando uscì sul Giornale otto anni fa – fece un po’ discutere, perché Bassanini nell’89 era deputato della Sinistra Indipendente e, ai tempi del Psi, aveva militato nella sinistra ferroviaria di Signorile, prima di essere espulso nel 1981 per un manifesto sulla questione morale, peraltro in lieve contraddizione con i trascorsi accanto a Giorgio Mazzanti, ras craxiano e piduista dell’Eni. Bassanini comunque giurò che la lettera, conservata da Craxi in archivio, era “apocrifa”.È invece autentico un suo saggio del settembre 2006 su Il Mulino a proposito del referendum costituzionale che l’aveva appena visto ai vertici del Comitato del No alla schiforma Berlusconi-Bossi-Calderoli

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Pubblicato il: 26 Maggio 2016

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