Un record negativo che batte i precedenti. Febbraio è stato il mese più caldo di sempre: secondo i dati diffusi dalla Nasa, la temperatura di superficie terrestre e oceanica globale è stata di 1,35 °C più alta rispetto a quella registrata, nello stesso periodo dell’anno, 40-50 anni fa. Così, se il 2015 è stato l’anno nero per il cambiamento climatico e gennaio ha battuto ogni record (con 1,15 °C in più), febbraio l’ha addirittura superato. “È un’emergenza climatica senza precedenti”, ha spiegato Stefan Rahmstorf del Potsdam Institute, visiting professor all’Università australiana del Nuovo Galles del Sud.Non è poco: più di un grado di differenza può essere devastante per la salute del pianeta e dei suoi abitanti. Anche il mese di marzo non promette nulla di buono: per la prima volta, il 3 marzo la temperatura media dell’emisfero nord ha superato brevemente di 2 °C quella dell’era preindustriale, arrivando ad oltrepassare la soglia che l’Intergovermental Panel on Climate Change individua come punto di non ritorno, oltre la quale le conseguenze dei cambiamenti climatici rischiano di diventare davvero catastrofiche.Secondo gli esperti, questi dati allarmanti sono in parte dovuti all’eccezionale intensità del fenomeno El Niño, che con cadenza pressoché regolare provoca un innalzamento delle temperature della superficie dell’Oceano Pacifico. La situazione comunque continua ad essere preoccupante: anche l’agenzia statunitense della meteorologia si è espressa sul caso e ha sottolineato che la concentrazione media di anidride carbonica nell’atmosfera “sta crescendo più velocemente di quanto abbiano fatto in centinaia di migliaia di anni”.
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