Esercizio fisico: ecco perché può provocare reazioni allergiche





 Chi detesta correre, fare fitness o altre attività sportive, ora ha una scusa in più per poter stare tranquillo sul divano: l’esercizio fisico può, in alcuni casi e su particolari soggetti, innescare una reazione allergica.Roba seria, da pronto soccorso: i sintomi sono proprio simili a quelli da intolleranza alimentare, cioè rash cutaneo, gonfiore del volto, difficoltà a respirare e lacrimazione degli occhi.Lo spiega la dottoressa Giselda Colombo, responsabile Unità Funzionale Allergologia all’ IRCCS Ospedale San Raffaele, che ha un’esperienza quarantennale in questo campo.“Potenzialmente chiunque potrebbe essere allergico all’attività fisica” dice la dottoressa, “lo si scopre solo in particolari condizioni di sforzo o di esercizio combinato con la precedente ingestione di specifici alimenti”.Una sindrome nota da tempoLe reazioni allergiche che occorrono dopo o durante l’attività fisica fanno parte di una condizione patologica che ha un nome preciso: anafilassi indotta da esercizio.Benché si conosca dal 1979, “le cause variano da persona a persona” dice l’esperta, “non c’è un unico fattore scatenante uguale per tutti”.Si stima che possa colpire circa una persona su duemila, ma negli adolescenti la percentuale cresce: “è una condizione particolare di allergia, rara, ma non rarissima; lo 0,02% della popolazione giovanile ne è affetto”. Vale a dire uno su 500.“E i casi sono progressivamente aumenti negli ultimi anni, anche perché la consuetudine di fare jogging o palestra sta crescendo sempre più”.Quando e a chi può capitare“Nella maggioranza dei casi, in una percentuale che oscilla tra il trenta e il cinquanta per cento, la reazione allergica si scatena dall’abbinamento tra attività fisica di determinata intensità e l’assunzione di particolari alimenti” afferma la dottoressa.Ma sono numerosi anche gli episodi in cui l’attività fisica può scatenare allergia a comuni farmaci antinfiammatori e antidolorifici, i Fans, come l’aspirina.Nel corso di una reazione anafilattica, sia scatenata da farmaci sia da alimenti, la molecola allergenica sollecita le cellule che liberano l’istamina e altri mediatori responsabili della reazione che agiscono su tutti gli organi, compreso il cuore: durante l’attacco allergico, infatti, c’è il rischio di subire un infarto”.Alcune donne, inoltre, sono colpite da anafilassi indotta da esercizio solo durante la fase del ciclo in cui è massima la produzione dell’ormone estrogeno, che si lega alle cellule coinvolte nelle reazioni allergiche, o nel periodo premestruale a causa dello stress fisico.“Ci sono tante variabili che possono entrare in gioco, ma si è visto che in una buona percentuale di casi è solamente l’attività fisica, e nient’altro, a generare l’attacco allergico”.Numerosi  studi, i cui risultati sono riportati anche in un recentissimo articolo “Food- dependent, Exercise-Induced Anaphylaxis: Diagnosis and Management in the outpatient setting”, pubblicato sul Journal of Allergy Clinical Immunology Practice (aprile-maggio 2017) a firma di Anna M. Feldweg, confermano che “l’esercizio, di per sé, quindi non solo  la concomitante assunzione di alimenti  o farmaci, può scatenare la reazione anafilattica, attivando  sia  le cellule chiamate basofili, presenti nel sangue circolante, sia le cellule residenti nelle mucose intestinali, gastrointestinali, cute, vie respiratorie e in tutti i distretti corporei che possono essere interessati nel corso della reazione”Le cause dell’anafilassi indotta da esercizio“In genere gli allergeni che la provocano sono alimenti, verso il quale il soggetto è allergico ma non sviluppa alcuna reazione finché non si aggiunge una condizione in più, che è quella di fare esercizio” spiega la dottoressa Colombo.L’esercizio evidenzia dunque una condizione latente. “Incrementa infatti la circolazione dell’apparato gastro enterico e induce una vasodilatazione con aumento della permeabilità della mucosa intestinale e questo fa sì che gli alimenti allergenici vengano assorbiti più rapidamente, come nel caso dell’omega 5 gliadina, una molecola contenuta nei cereali, potente allergene, implicato principalmente nell’anafilassi da esercizio fisico”.Altri fattori concomitanti l’sono assunzione di alcolici: anche un solo bicchiere di vino a tavola favorisce infatti la vasodilatazione a livello intestinale.Le persone più allenate sono a minor rischio?“Ogni soggetto ha una propria soglia” afferma la dottoressa. “Ci sono persone molto sensibilizzate in cui la prima reazione si verifica al termine un’intensa corsa dopo aver mangiato qualcosa che contiene allergeni, ma la seconda volta basta uno sforzo anche minimo per scatenare l’anafilassi: mi è capitato un caso in cui il paziente aveva avuto un attacco semplicemente attraversando la strada per raggiungere l’auto, dopo aver consumato un pasto al ristorante”.Non serve quindi allenarsi di più per alzare la resistenza allo sforzo, ma è fondamentale evitare gli alimenti a rischio prima dell’esercizio.“Ci sono poi persone più a rischio di altre: chi soffre già di asma o quelle allergiche ai pollini o alle muffe, come l’alternaria, che sono nell’aria nel periodo tarda estate e autunno. In questi casi, soprattutto con l’attività fisica all’aperto, si sommano gli effetti dell’allergene ingerito e di quello inalato”.Cosa fare se si viene colpiti da un attacco?“Innanzitutto fermarsi e mettersi in posizione supina, sdraiati, perché lo shock anafilattico può causare un collasso per l’abbassamento della pressione arteriosa”, avvisa la dottoressa.“Nei casi meno gravi si verifica orticaria, prurito ma anche edema e disturbi intestinali: sintomi che si possono ridurre con cortisone e antistaminici”.“Ma se la manifestazione esordisce con difficoltà respiratorie e malessere generale, il farmaco cardine, che salva la vita, è l’adrenalina.

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Pubblicato il: 5 Ottobre 2017

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