Dopo oltre un decennio in cui l’unica terapia disponibile per l’epatite C era quella basata su interferone e ribavirina, dal 2014 ad oggi stiamo vivendo una vera e propria “rivoluzione” nella cura di questa patologia. Alle porte del 2016, è in dirittura d’arrivo una nuova era di regimi terapeutici semplici, di minore durata e con un buon profilo di efficacia e tollerabilità per ampie popolazioni di pazienti. Al “The Liver Meeting”, l’annuale congresso dell’American Association for the Study of Liver Disease (AASLD), un numero considerevole di studi clinici presentati conferma l’efficacia e il profilo di sicurezza della coppia grazoprevir/elbasvir. L’associazione fissa di queste due nuove molecole di agenti antivirali diretti, (DAA – Direct Antiviral Agents) di MSD, azienda leader per la Ricerca & Sviluppo in virologia, in monosomministrazione giornaliera, libera da interferone e nella maggior parte dei casi anche da ribavirina, con cicli terapeutici di breve durata, maneggevoli e scarsamente tossici, in diversi studi di fase 2 e 3 ha mostrato dei buoni profili di efficacia e sicurezza in popolazioni di pazienti trasversali, con genotipi diversi e con diverse necessità terapeutiche, inclusi i pazienti con cirrosi, con co-infezione HIV-HCV, con insufficienza renale terminale o che hanno fallito precedenti regimi terapeutici, anche con inibitori delle proteasi di prima generazione.
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