Un corpo tarchiato, il bacino largo, una statura non elevata (circa 1 metro e 65 cm) la fronte sporgente, il cranio allungato posteriormente, il naso molto grande, anch’esso forse dovuto ad un adattamento alla penultima glaciazione: è l’Uomo di Altamura che da oggi ha un volto. Lo scheletro dell’antico Neanderthal ritrovato nella grotta di Lamalunga, in Puglia, è stato infatti ricostruito a grandezza naturale dai paleo-artisti olandesi Adrie e Alfons Kennis, fra i più qualificati al mondo in ricostruzioni paleoantropologiche. La ricostruzione iperrealistica, con tanto di capelli lunghi, baffi e barba incolta, è stata presentata in un incontro con i giornalisti. “La ricostruzione è totalmente ispirata alle informazioni raccolte finora dagli scienziati. Siamo solo all’inizio di un percorso”, ha detto il paleoantropologo Giorgio Manzi della Sapienza di Roma, che con David Caramelli dell’Università di Firenze coordina le ricerche sul mistero dello scheletro fossile scoperto da speleologi nel 1993 e ancora incastrato nella roccia.Il progetto della ricostruzione voluto dal Comune di Altamura e gestito in stretta collaborazione con la Soprintendenza Archeologica della Puglia – ha detto il sindaco, Giacinto Forte – rappresenta una “anteprima della Rete museale Uomo di Altamura, di prossima inaugurazione”. L’operazione di ricostruzione iperrealistica dell’Uomo di Altamura, che si è avvalsa di tutti i dati raccolti dai ricercatori in 5-6 anni di lavoro e dalla Soprintendenza Archeologica della Puglia, è costata circa 80-90mila euro ed ha impegnato i due esperti paleo-artisti olandesi per diversi mesi.
Per leggere il resto dell’articolo devi collegarti direttamente sul sito della fonte: