È ufficiale: no=sì di Marco Travaglio





 Per capire come si è ridotto il Pd, basterebbero nell’ordine: questi quattro anni di inciuci e di leggi-vergogna; le aperture di Renzi un giorno a B. e l’indomani a Pisapia; le supercazzole su Prodi, ieri simbolo delle mega-coalizioni “da Turigliatto a Mastella” da evitare come la peste bubbonica e oggi modello da imitare e “collante del nuovo Ulivo”; i tentativi di licenziare il testimone Luigi Marroni (unico protagonista del caso Consip non indagato) per salvare le chiappe agli indagati Lotti, babbo Tiziano, Del Sette e Saltalamacchia & C.; e gli incredibili silenzi sulle bugie al Parlamento della sottosegretaria Boschi sulle sue interferenze nel caso di Banca Etruria vicepresieduta da papà Pier Luigi. Ma, casomai tutto ciò non bastasse, c’è un fatterello illuminante, accaduto a Roma e rivelato dalla cronaca cittadina del Messaggero. Riguarda il nuovo stadio della Roma, anzi del costruttore Luca Parnasi e del presidente James Pallotta, che sorgerà a Tor di Valle.

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Pubblicato il: 20 Giugno 2017

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