Dai Queen a Elton John: perchè le vite delle rockstar trionfano al cinema





Lasciare un segno indelebile nella storia, trasformare le popstar in icone senza tempo come i supereroi della Marvel: è questo il senso dei music biopic, il trend vincente su cui scommettono senza riserve i manager del cinema e dell’industria discografica. Bohemian Rhapsody, con i suoi 850 milioni di dollari al botteghino (finora) ha dissipato ogni dubbio: raccontare la vera vita dei giganti della musica, le loro passioni, i segreti inconfessabili e la genesi delle canzoni è una calamita straordinaria per il pubblico di tutte le età.Lo è stato per il film sulla band di Freddie Mercury e lo sarà per Rocketman, in uscita a fine maggio, diretto da Dexter Fletcher, già coinvolto nella produzione di Bohemian Rhapsody, e ispirato alla vita di Sir Elton John, interpretato da Taron Egerton (Robin Hood). La storia di un sogno diventato realtà, quello di uno studente modello della Royal Academy Of Music di Londra che per amore del rock abbandona la classica e che a 16 anni si siede sulla sgabello di un pub intonando vecchi classici per una manciata di sterline. Diventerà il re del “piano rock” vendendo oltre 300 milioni di dischi e reinventando l’iconografia della musica, tra piume di struzzo, occhiali glitterati a forma di stella e costumi a metà strada tra la fantascienza il kitsch estremo.Successo stratosferico, paranoia, depressione, droghe, discese agli inferi e risalite audaci. L’incontro perfetto tra le esigenze del botteghino e il vissuto reale di Mister John

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Pubblicato il: 7 Marzo 2019

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