
C’è aria di rivoluzione all’Avana. Nulla a che vedere con quella ipotizzata da Fidel Castro, da lui sostenuta e vissuta dalla popolazione cubana fino alla scomparsa del lider maximo, scomparso a novembre del 2016 Quella che si è aperta, con l’insediamento di Mario Díaz-Canel Bermúdez è una nuova era, nella quale scompaiono alcuni pilastri della “vecchia” revolucion cubana, a partire dal comunismo. La nuova Costituzione, appena approvata dal governo del successore di Fidel e di Raùl Castro, cancella infatti proprio la parola “comunismo”, che era presente nel precedente testo fin dal 1976. Cade, poi, il tabù del divieto della proprietà privata, insieme a quello relativo agli investimenti esteri. Apertura, inoltre, ai matrimoni gay.Comunismo addioDa settembre l’inizio delle lezioni a scuola potrebbe perdere una parte dei tradizionali rituali, a partire dal motto: “Pioneros por el comunismo, seremos como el Che”. Sono le parole che tutte le mattine devono pronunciare i bambini cubani, iscritti in modo automatico (e obbligatorio) al Movimento de Pioneros, cioè l’organizzazione scolastica costituita nel 1961 e ispirata all’eroe cubano José Martì.
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