Criptovalute e monete complementari: quali sono e a cosa servono





L’interesse sui bitcoin è massimo. Lo sbarco sulla borsa a Chicago, nella notte italiana tra il 10 e l’11 dicembre, ha toccato il record di 18 mila dollari, mai raggiunto sinora dalla criptovaluta. Quello che sta accadendo intorno al soldo della rete,i meccanismi e le preoccupazioni, ha la conseguenza di accrescere l’attenzione su altri metodi di pagamento simili, cugini prossimi della moneta da coniare standosene comodamente seduti al proprio PC.Quali sono le altcoins più famoseIn gergo, le alternative ai bitcoin si chiamano altcoins, alternative coins appunto, e seppur siano arrivate dopo la ben più famosa banconota digitale, raccolgono comunque un buon seguito, spesso di investitori convinti che tutte le principali criptomonete siano destinate prima o poi a ripercorrere l’ascesa della capostipite del movimento economico indipendente. Del resto, scommettere su valute del genere potrebbe non essere così sbagliato almeno per due motivi. Il primo: effettivamente il clamore circa i soldi crittografati avrebbe il pregio di trainare anche gli altri; il secondo: attualmente investire sui parenti stretti dei bitcoin costa di meno, con un minor rischio di eventuale perdita.Non solo bitcoin: EthereumIn un’ideale gerarchia, dopo i bitcoin c’è ethereum, nata dalla mente del matematico Vitalik Buterin. Molto più dei primi fondata sulla logica della blockchain, il successo di ethereum sta nell’aver creato un ecosistema che si basa totalmente su applicazioni sviluppate per auto-validarsi e controllarsi

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Pubblicato il: 13 Dicembre 2017

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