Lunedì 4 aprile i giornali di tutto il mondo si sono occupati dei cosiddetti “Panama Papers”, i documenti riservati pubblicati dopo mesi di indagini giornalistiche da una serie di siti e quotidiani internazionali, e che descrivono il funzionamento di Mossack Fonseca, la quarta società più importante del mondo tra quelle che si occupano della creazione e della gestione di società off shore in paesi considerati “paradisi fiscali”. I “Panama Papers” stanno avendo così tante attenzioni perché coinvolgono – a livelli diversi – diverse personalità pubbliche internazionali, dal presidente russo Vladimir Putin ad alcuni importanti dirigenti della FIFA (e ci sono anche degli italiani).Si definisce società off shore un’organizzazione che ha la propria sede legale in un paese diverso da quello nel quale sviluppa i suoi affari principali: questo paese estero è quasi sempre uno di quelli considerati “paradisi fiscali”, cioè quelli nei quali le restrizioni e le leggi sulle attività economiche sono molto morbide o flessibili, e nei quali le tasse sono basse o inesistenti. Un altro aspetto dei paradisi fiscali molto importante e attraente per le società con grossi capitali è che spesso offrono ampia riservatezza sulle attività finanziarie che hanno sede nella loro giurisdizione: questo significa che le amministrazioni locali in certi casi sono disposte a rifiutarsi di collaborare con le autorità di altri paesi per proteggere gli interessi delle società off shore. Alcuni esempi di paradisi fiscali sono Panama, le Isole Vergini Britanniche, la Svizzera, le Seychelles, le isole Cayman o Barbados: questi paesi offrono questi servizi per attrarre capitale estero nella propria economia (infatti non è detto che un residente in un paradiso fiscale abbia tutti i vantaggi fiscali di un non residente).Aprire e gestire una società off shore non è necessariamente illegale: in molti casi e per molti paesi è lecito avere società in paradisi fiscali, a patto che tutto – compresa la quantità di soldi gestita – venga dichiarato alle autorità del proprio paese. I difensori dei paradisi fiscali sostengono che questi facilitino il flusso di capitale nel mondo, consentendo a chi ha grandi disponibilità economiche di evitare restrizioni e prelievi fiscali onerosi
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