Consonno, la città fantasma che vive solo 1 giorno alla settimana





 Adagiato tra le colline della Brianza si trova Consonno , un luogo surreale della provincia di Lecco la cui storia, particolarmente travagliata, è degna di nota. L’inizio della fine di questo borgo agricolo risale agli anni ’60 quando, nel pieno del boom economico, giunse proprio a Consonno tale Mario Bagno, Conte di Valle dell’Olmo, un imprenditore impegnato nella costruzione di autostrade e piste di aeroporti che, una volta acquistata l’Immobiliare Consonno Brianza per 22 milioni e mezzo di lire, entrò in possesso dell’intero villaggio. Fu così che decise di stravolgere completamente quello che era un tranquillo paesino, comprese le vite degli abitanti, radendo al suolo tutto, eccezione fatta per la Chiesa di San Maurizio e un piccolo cimitero, per realizzare un’improbabile città dei divertimenti, un vero e proprio paese dei balocchi. Ecco che, al posto delle vecchie case, dell’osteria, delle stalle e dell’emporio, furono costruiti palazzi, ristoranti, centri commerciali e attrattive dalle più svariate e discutibili forme architettoniche. Un vero e proprio puzzle di stili che, a tutti gli effetti, ha reso Consonno una realtà sui generis: il suo biglietto da visita? Le grandi insegne che si incontrano risalendo la montagna da Olginate che recitano: “A Consonno è sempre festa” oppure “Consonno è il paese più piccolo ma il più bello del mondo“.

Per leggere il resto dell’articolo devi collegarti direttamente sul sito della fonte:








Continua

Pubblicato il: 7 Ottobre 2016

Potrebbero interessarti anche»