A metà marzo, membri del governo ed economisti hanno litigato per colpa di alcuni zero virgola. In quei giorni l’ISTAT aveva pubblicato un aggiornamento della stima di crescita del PIL nel 2015: più 0,8 per cento, invece del precedente più 0,6. Per una serie di fraintendimenti, era sembrato che questo aumento fosse una specie di piccolo favore al governo, che subito dopo la diffusione del comunicato aveva rilanciato la cifra con grande enfasi. In realtà, come hanno scritto in molti nei giorni successivi, l’ISTAT non aveva colpe: l’aggiornamento era semplicemente frutto di una revisione e di alcuni arrotondamenti. Questo piccolo episodio racconta quanto sia diventato importante il PIL, il “prodotto interno lordo”, un indicatore diventato sinonimo della ricchezza e del benessere di un’intera nazione.
Per leggere il resto dell’articolo devi collegarti direttamente sul sito della fonte: