
Ci sono misure di protezione del cervello dai disturbi cerebrovascolari da mettere in atto prima che questi si verifichino (prevenzione primaria), durante il loro decorso (terapie della fase acuta) e dopo un evento (prevenzione secondaria). Le misure di prevenzione primaria e secondaria sono sostanzialmente sovrapponibili. Mentre nulla possiamo fare per i fattori di rischio non modificabili (età, sesso e, anche se rare, condizioni genetiche predisponenti), molto si può fare per fattori di rischio modificabili (ipertensione, fumo, diabete, ipercolesterolemia, obesità, cardiopatie emboligene come la fibrillazione atriale). Teoricamente, l’eliminazione dei fattori di rischio modificabili consentirebbe una significativa riduzione del rischio di ictus nella popolazione del 50% dei casi eliminando l’ipertensione, del 19% eliminando l’obesità e del 12% eliminando il fumo. Si tratta, ovviamente, di un’astrazione statistica ma, considerando l’interazione fra i vari fattori di rischio, è chiaro che il loro simultaneo controllo adeguato è di rilevanza assoluta.
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