Com’è cambiata la musica in Italia nell’era dello streaming





Le classifiche annuali di FIMI sono state pubblicate nei giorni scorsi e come sempre raccontano un anno di musica nel nostro Paese attraverso i canali di vendita di CD, vinili, streaming e download.Un anno importante pieno di cambiamenti e sempre più descritto attraverso la lente dell’innovazione spinta che accompagna ormai da anni questo settore.L’effetto più significativo è sicuramente legato al dominio del rap/trap che dilaga in realtà non solo in Italia. Le giovanissime generazioni, grandi fan dello streaming e heavy user degli smartphone, hanno trascinato i propri beniamini in cima a tutte le classifiche introducendo anche una rivoluzione generazionale molto rilevante.Complessivamente, nella top ten album, gli artisti con meno di trent’anni sono stati otto su dieci, un cambiamento sicuramente epocale per un segmento che nell’epoca del fisico era stabilmente legato al pop italiano tradizionale e ad artisti di lungo corso.Secondo una ricerca di IFPI nel 2018, in Italia, hip-hop/rap/trap hanno raccolto uno share del 51 % tra i consumatori della fascia 16-24 anni. Gli stessi che, come detto sopra, utilizzano per il 94% lo smartphone per ascoltare musica.Questo non significa che le classifiche siano state esclusivamente dominate da artisti di questo segmento. Anche altri generi a altri giovani emergenti hanno ottenuto performance notevoli confermando ancora una volta che gli investimenti effettuati dalle etichette musicali negli anni della crisi stanno generando ritorni importanti nel ricambio generazionale in corso nella musica italiana.Con 29 album nei primi 30 la produzione italiana ha raccolto nel 2018 una delle prestazioni più rilevanti di tutti i tempi e paradossalmente ciò è avvenuto proprio nell’era dello streaming, segno di un processo irreversibile che sta facendo crescere sempre di più gli utilizzatori delle piattaforme online.Negli anni scorsi qualcuno aveva sostenuto che lo streaming in Italia avrebbe dato un forte impulso al repertorio internazionale, soprattutto alle hit globali che dominano nelle principali playlist, penalizzando il repertorio locale.La risposta del mercato è stata invece esattamente l’opposto. Anche nei singoli il repertorio italiano è cresciuto notevolmente segno di un’evoluzione che non è solo generazionale ma anche artistica. I nuovi talenti sono a proprio agio nella musica liquida e nei canali social.Spesso lontani dai media tradizionali sono in grado di raccogliere lo stesso un’ampia rete di fan e di conquistare le classifiche di vendita come mai avvenuto prima d’ora.

Per leggere il resto dell’articolo devi collegarti direttamente sul sito della fonte:









Continua

Pubblicato il: 15 Gennaio 2019

Potrebbero interessarti anche»