
Pensare fuori dagli schemi per risolvere problemi che normalmente la nostra mente non sarebbe in grado di approcciare: si può indurre il cervello a farlo.Grazie a stimolazioni elettriche esterne verso precise aree dell’encefalo, che aumentano la creatività, la capacità infatti di “adottare un nuovo modo di pensare, dimenticando le regole che la nostra mente ha imparato con l’esperienza e fissato nella memoria”.“Si riesce così a ‘vedere’ al di là degli schemi di elaborazione che scattano in automatico quando siamo di fronte a un problema di qualsiasi natura e che molte volte non riusciamo ad affrontare proprio a causa di queste ‘fissazioni mentali’ sedimentate nel nostro cervello” spiega la dottoressa Caroline Di Bernardi Luft della Queen Mary University of London e prima autrice dell’articolo comparso oggi su Scientific Reports che riporta i risultati di quanto ha realizzato con i colleghi della School of Biological and Chemical Sciences della capitale inglese.Una cuffia applicata in testa per stimolare la creativitàGli scienziati hanno applicato a sessanta persone degli elettrodi bagnati con una soluzione salina (per aumentare la conducibilità elettrica) sul cuoio capelluto in modo assolutamente non invasivo o lesionante: per capirci meglio, una “cuffia” con sensori come quella che si indossa quando si esegue un elettroencefalogramma.Solo che, al contrario di quanto accade in questo esame clinico di routine, gli elettrodi invece di rilevare la corrente prodotta dal cervello, ne somministrano una piccolissima quantità, che non provoca nessun dolore o fastidio percepibile.La tecnica si chiama stimolazione trans craniale a corrente diretta (tDCS) ed è di solito impiegata per curare chi ha subito lesioni al cervello.Di Bernardi Luft e colleghi l’hanno invece usata per stimolare particolari circuiti neuronali con scariche elettriche a bassa intensità.Usiamo solo il 10% del nostro cervello: e se ne spegnamo un altro po’?Ma, a differenza dello stereotipo che ci ha consegnato la filmografia hollywoodiana, dove in pellicole come Limitless e Lucy l’incremento delle funzioni cerebrali avveniva per effetto di assunzione di droghe che risvegliavano quel 90% della materia grigia che non utilizziamo, nell’esperimento londinese l’aumento della creatività si è verificato quando è stata invece “spenta” una particolare area del cervello.Infatti, a seconda del verso della corrente trasportata degli elettrodi, nell’esperimento si è attivata o soppressa la funzionalità della corteccia dorsale prefrontale sinistra (DLPFC), che si trova nella parte anteriore del lobo frontale del cervello ed è deputata, tra le altre cose, anche nel processo che automaticamente ci fa applicare le regole imparate e memorizzate in precedenza.Ci fa ragionare secondo gli schemi usuali, insomma, ammazzando la creatività.Spegnere una zona del cervello per pensare alternativamenteE proprio negli individui in cui la DLPFC era stata soppressa con la tecnica tDCS la creatività si è mostrata maggiore nell’esperimento condotto all’università londinese.A tutti i partecipanti è stato chiesto infatti di risolvere dei quiz con i fiammiferi, come quelli che vediamo postati sui social per “testare” la nostra intelligenza.In questi esercizi c’è una formula aritmetica scritta con fiammiferi (le bacchette di legno sono le “unità” che compongono numeri e segni, come negli orologi e calcolatrici digitali) e bisogna risolverla spostando uno o più bastoncini.Per arrivare alla soluzione bisogna quindi abbandonare tutte le nostre conoscenze pregresse sulla matematica imparate sin dalle elementari e risolvere il problema applicando la creatività, inventando cioè metodologie di pensiero alternative che non poggiano su preconcetti matematici.I soggetti a cui era stata “spenta” la corteccia dorsale prefrontale sinistra con la corrente sono stati in grado di risolvere tutti i quiz e in meno tempo rispetto alle persone a cui era invece stata attivata la sua attività o non stimolata affatto.Hanno cioè usato percorsi neurologici diversi da quelli impiegati quotidianamente, “risvegliando” in questo modo la creatività.Perché lo studio è importante“Alcune aziende stanno reclamizzando un’imminente immissione in commercio di cuffie tDCS per uso domestico: le si acquisterebbe in negozio e poi si impiegherebbero a casa o al lavoro per incrementare le prestazioni mentali” dice la dottoressa inglese.“Ma in realtà non è ancora possibile sperare di guadagnare capacità intellettive semplicemente indossando un cappello elettrico” afferma.“Infatti dal nostro esperimento è emerso anche l’altro lato della medaglia: la soppressione non invasiva della DLPFC aumenta sì la creatività, ma riduce in modo significativo la ‘memoria di lavoro’, un sistema per l’immagazzinamento temporaneo e la prima gestione e manipolazione dell’informazione nel cervello”.Nel test dei fiammiferi, infatti, questi soggetti hanno mostrato grandi difficoltà nel risolvere esercizi dove era richiesto di spostare i bastoncini molte volte prima di arrivare alla soluzione: in pratica il loro cervello non riusciva a tenere traccia delle operazioni compiute in precedenza.“Non siamo ancora pronti per commercializzare un dispositivo per incrementare la funzionalità cerebrale in toto, bisogna compiere ulteriori studi sugli effetti alle altre funzioni cognitive che possono provocare tali apparecchi” conclude l’accademica.
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