Catania: ricognizione nei fondali di Capo Mulini e Ognina





 Si è conclusa un’importante campagna di indagine nelle acque di Catania per verificare lo stato di conservazione di due giacimenti archeologici subacquei, già rilevati negli anni passati. La Soprintendenza del Mare, in collaborazione con il 3° Nucleo Subacqueo della Guardia Costiera di Messina diretto dal comandante Giuseppe Simeone e supportato da mezzi nautici della Capitaneria di Porto di Catania e dell’Ufficio Circondariale Marittimo di Riposto, ha proceduto ad esplorare mediante ROV – un veicolo filoguidato dalla superficie in grado di immagazzinare immagini – i fondali di Capo Mulini e Ognina per monitorare e controllare il carico di due antichi relitti che si sono inabissati in epoca romana. L’archeologia subacquea si conferma un segmento particolarmente strategico e importante dell’azione culturale del Governo regionale, sul quale sta operando con crescente impegno – dapprima grazie all’attività di Sebastiano Tusa e negli ultimi mesi con le iniziative dell’assessore dei Beni Culturali e dell’Identità Siciliana, Alberto Samonà, che ha impresso un’accelerazione alle iniziative della SopMare.

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Pubblicato il: 30 Agosto 2020

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