
La bravura degli studenti non è direttamente proporzionale al ceto sociale e alla disponibilità della famiglia di origine. Valgono di più motivazioni e tipo di scuola. In base ad una ricerca svolta dal Politecnico di Milano e della Lancaster University, che sono andati a confrontare i risultati in matematica del test PISA 2015 degli studenti quindicenni di nove Paesi (oltre a quelli citati Giappone, Canada e Germania), nella nostra Penisola conterebbero di più la motivazione personale e l’istruzione dei propri genitori. Per realizzare la ricerca sono state utilizzate tecniche statistiche innovative e tecniche di machine learning, con un modello “abbastanza flessibile da poter essere applicato a sistemi scolastici di tutto il mondo con strutture differenti ed estrapolare quali sono gli aspetti della vita degli studenti e delle realtà scolastiche che influenzano, rispettivamente, il rendimento degli studenti e le performances delle scuole” si legge in una nota del Politecnico. La differenza la fanno le qualità personali La variabile socio-economica, dunque, non sarebbe la più importante per influenzare il rendimento scolastico
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