Buongiorno di Mattia Feltri – Parole, parole, parole





 Quello che resta dopo la giornata esoterica di giovedì è un cumulo di parole, con un’etimologia che non corrisponde al significato, né per chi le pronuncia né per chi le riceve. Schifo, bugiardi, traditori, codardi, vigliacchi, burattini, epiteti così, che volano in Parlamento da un settore all’altro come mosche in un pomeriggio estivo. Vergogna è la parola più pronunciata in politica, 910 volte nell’ultimo anno (ricerca in Ansa), quasi tre volte al giorno, Natale e Pasqua compresi, e senza contare vergognati e vergognatevi. Un’esortazione collettiva e vicendevole a vergognarsi, farlo di continuo, a turnazione, e cioè niente più che un fastidioso sottofondo. Ci si scambiano qualifiche di assassini, mafiosi, criminali, fascisti, con la noncuranza di uno sbadiglio, e nessuna considerazione ha un calibro o una conseguenza.

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Pubblicato il: 12 Giugno 2017

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