Da cosa si giudica una città al passo coi tempi? L’impressione è che le buone pratiche “tradizionali” – viabilità, infrastrutture e servizi – non siano più sufficienti a fare la differenza.Lo sviluppo incontrollato nelle aree metropolitane ha evidentemente smosso le coscienze di tutti, cittadini e pubbliche amministrazioni, verso temi un tempo dati quasi per scontati, dalla sostenibilità ambientale alla sicurezza, dalla gestione delle emergenze al costo della vita. Si parla non a caso di smart city, quasi a voler sottolineare il carattere intelligente, oltre che efficiente, del progresso applicato al vivere.Sul tema si è scritto e si continua a scrivere moltissimo, con toni fin troppo trionfalistici. Perché a ben guardare quello delle smart city è un concetto ancora piuttosto astratto, una scatola piena di buone intenzioni cui spesso non corrispondono i fatti. La tendenza sarà pure quella della città intelligente ma i margini operativi, questa è la dura e cruda verità, sono limitati, per ovvie ragioni legate a disponibilità di spazi e costi.Guai però a chiamarla illusione o, peggio ancora, utopia. Da qualche parte nel mondo c’è chi lavora giorno e notte per dare un volto ben definito alla città del futuro.
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