Banche italiane: 4 luoghi comuni sbagliati





Poco più di un anno fa, in occasione della 90ma giornata del risparmio, il ministro dell’economia e delle finanze della Repubblica Italiana twittava: “Le famiglie italiane sono tra le meno indebitate in Europa e il sistema bancario è solido e privo di rischi”.Talmente solido che non più tardi di un paio di mesi fa ben 4 istituti bancari (Banca Etruria, Banca Marche, CariChieti e CariFerrara) sono stati “salvati” tramite un decreto legge d’urgenza. L’urgenza era dettata dal voler evitare l’entrata in vigore di una direttiva europea, denominata bail in (in vigore dal 1 gennaio 2016 ma stabilita già in occasione dell’Eurovertice nel giugno del 2013), secondo la quale è l’investitore privato che viene chiamato a rispondere in caso di crisi di un istituto bancario.Ma se il nostro sistema bancario era così solido, cosa sta succedendo? Succede che al risparmiatore, al cittadino medio italiano arrivano quattro informazioni distorte. Chiamiamole come sono: bufale.Bufala numero 1: è giusto che l’Italia sia in difficoltà, perché non è virtuosa come la Germania.Sbagliato: leggendo i dati ufficiali pubblicati dal MEF (ministero dell’economia e finanze) emerge come l’Italia, tra il 2007 e il 2013 abbia aiutato le proprie banche con solo 4 miliardi di euro di aiuti; la Germania invece è la prima in classifica con circa 248 miliardi di aiuti di Stato.Bufala numero 2: ma la Germania può farlo, perché ha un PIL migliore.Parzialmente vero.

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Pubblicato il: 29 Gennaio 2016

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