Ius ma non soli di Marco Travaglio





Vediamo se in Italia si può ancora discutere una legge senza finire condannati dal tribunale del pensiero unico e arrostiti sul rogo delle nuove streghe razziste, leghiste, lepeniste e trumpiste. Parliamo del cosiddetto ius soli-ius culturae, per usare il latinorum degli autori e fautori della legge approvata due anni fa alla Camera e ora in discussione al Senato.1) Il principio “è italiano anche chi nasce in Italia da genitori stranieri e qui risiede, studia e lavora” è sacrosanto. Tant’è che è già riconosciuto dalla legge italiana del 1992, ma solo per chi ha compiuto 18 anni (nel solo 2016 hanno ottenuto la cittadinanza 160 mila immigrati, di cui 65 mila neodiciottenni nati e residenti qui).

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Pubblicato il: 23 Giugno 2017

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